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lunedì 20 giugno 2011
Resoconto mercatino e ringraziamenti!
Eccomi qui ^_^
Sono stravolta! Ho preso una lombalgia a causa dell'aria condizionata proprio qualche giorno prima del mercatino, e ieri ho sforzato tantissimo, oggi ho la schiena a pezzi :(
La giornata è stata devastata da un vento di maestrale che ha superato i 30 nodi, il mio gazebo è andato in pezzi prima che si potesse finire di montarlo, e così pian piano sono andati in pezzi anche tutti gli altri gazebo, salvo qualche fortunata eccezione.
Ecco una foto di ciò che son riuscita a mettere su.
Non è una grande esposizione ma l'ho dovuta adattare alle fortissime raffiche! Ho pure perso un micino amigurumi magnete che è volato via non si sa dove :(
Ciò non toglie che il mercatino è stato una bellissima esperienza!!!!
Come potete vedere dalla foto ho portato oltre agli amigurumi anche una delegazione dei miei bento per fare un pò di pubblicità anche al mio forum e le borse e le pochette che cucio personalmente.
Purtroppo non ho nemmeno potuto esporre il bel cartello che avevo preparato, ma almeno mi sono armata di bigliettini da visita che ho applicato anche sulle bustine di carta che davo a chi acquistava!
Vorrei ringraziare tutte le persone che nonostante il terribile vento hanno deciso di partecipare all'evento, e Patrizia l'organizzatrice che ha fatto un lavoro egregio, purtroppo rovinato dall'incompetenza delle amministrazioni comunali.
Conto di aggiornare entro domani con le foto di tutte le creazioni che metterò nello shop di MissHobby entro qualche giorno!
lunedì 22 novembre 2010
Creatività del sol levante
Non solo di ago, filo, colori e pennelli è fatta la creatività!
Creativa può essere anche l'effimera arte culinaria, e quale cucina può essere più creativa di quella Giapponese?
La bellezza dei piatti, la particolarità degli ingredienti e il loro trattamento non possono che affascinare lo sguardo nonchè appagare il palato e l'appetito!
Il primo piatto a stuzzicare il vostro sguardo saranno i Gyōza.
I Gyoza sono dei tipici fagottini di pasta (simili ai nostri ravioli) ripieni tradizionalmente di carne e germogli di aglio. I Gyōza giapponesi(ギョーザ, ギョウザ) derivano dai jiaozi cinesi, molto forti per il nostro palato occidentale grazie alle dosi massicce di aglio che i Gyōza giapponesi hanno in quantità minore.
La mia versione dei Gyōza è il frutto di una serie di tentativi, anche se ammetto che ho fatto anche alcune varianti fusion quando il frigo non conteneva esattamente ciò che prevede la ricetta originale.
Ecco la mia versione dei Gyōza giapponesi:
200 grammi di cane di maiale macinata
10 foglie di cavolo cinese fresco
1 spicchio di aglio grattuggiato
2 cipollotti verdi (se trovate i germogli di aglio è meglio, io li ho piantati)
1 carota tagliata a julienne
1 cucchiaio di zenzero fresco grattuggiato
1 cucchiaino di olio di soia
1 cucchio di salsa di soia
1 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale
Il ripieno va preparato diverse ore prima e messo a marinare in frigo coperto con della pellicola trasparente. Per comodità è meglio saltare in padella il cavolo cinese prima di metterlo col resto del ripieno, questo per fargli perdere un pò dell'acqua di vegetazione.
Gli ingredienti per la pasta:
300 gr di farina 00
150 gr di acqua
8 gr di sale
Per preparare la pasta basta semplicemente impastare gli ingredienti molto bene, se avete una impastatrice potrete risparmire un pò di fatica, personalmente adoro impastre perciò lo faccio a mano (e sporco anche meno stoviglie ;)).
Anche la pasta ha bisogno di riposare, quindi va involta nella pellicola trasparente e lasciata a temperatura ambiente circa mezz'ora.
Quando tutto sarà pronto, se disponete di uno stampino per ravioli di dimensioni piccole, potrete usarlo e risparmiare tempo e pazienza, potete acquistarne un set da Dmail a € 5,99.
Occorre stendere la pasta bella sottile, taliare dei cerchi con il retro dello stampino per ravioli o con la bocca di un bicchiere abbastanza largo, stendere la pasta sullo stampino, adagiare un cucchiaino abbondante di ripieno al centro e chiudere lo stampo in modo che i lati del Gyōza si saldino. Le dosi del mio impasto fanno si che sia bello morbido e che i bordi si saldino in automatico ma se avete usato troppa farina per stendere la pasta può rendersi necessario inumidire i bordi della pasta perchè questi si saldino.
Una volta terminato di riempire i ravioli occorre scaldare molto bene una padella unta con dell'olio di semi. Quando la padella sarà ben calda adagiate i ravioli e fateli rosolare bene, quando iniziano a dorare sul fondo, versare 350/400 ml di acqua calda e coprire. Questo farà si che si sviluppi tantissimo vapore all'interno della padella, e che l'acqua inizi subito a bollire e produrre altro vapore. Quando l'acqua sarà completamente consumata i ravioli saranno cotti. Lasciateli risolare molto bene, il fondo deve diventare croccante e dorato.
Sollevare i Gyōza aiutandosi con una spatola e rovesciarli sul piatto da portata!
Si esatto, vanno serviti a testa in giù in modo che il fondo bello dorato sia in bella vista, perchè prima che con la bocca, devono essere mangiati con gli occhi! (^_^)
Potete mangiare i vostri Gyōza al naturale, in Giappone però vengono serviti con un intingolo ottenuto in questo modo:
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di aceto di riso
1 cucchiaino di zucchero
Personalmente aggiungo sempre anche dello zenzero fresco grattuggiato e un cucchiaio di mirin, scaldo il tutto fin quasi a bollire e poi lo metto sui Gyōza caldi!
Mamma mia, mi è venuta una fame!!!
Itadakimasu!
よい食欲
Creativa può essere anche l'effimera arte culinaria, e quale cucina può essere più creativa di quella Giapponese?
La bellezza dei piatti, la particolarità degli ingredienti e il loro trattamento non possono che affascinare lo sguardo nonchè appagare il palato e l'appetito!
Il primo piatto a stuzzicare il vostro sguardo saranno i Gyōza.
I Gyoza sono dei tipici fagottini di pasta (simili ai nostri ravioli) ripieni tradizionalmente di carne e germogli di aglio. I Gyōza giapponesi(ギョーザ, ギョウザ) derivano dai jiaozi cinesi, molto forti per il nostro palato occidentale grazie alle dosi massicce di aglio che i Gyōza giapponesi hanno in quantità minore.
La mia versione dei Gyōza è il frutto di una serie di tentativi, anche se ammetto che ho fatto anche alcune varianti fusion quando il frigo non conteneva esattamente ciò che prevede la ricetta originale.
Ecco la mia versione dei Gyōza giapponesi:
200 grammi di cane di maiale macinata
10 foglie di cavolo cinese fresco
1 spicchio di aglio grattuggiato
2 cipollotti verdi (se trovate i germogli di aglio è meglio, io li ho piantati)
1 carota tagliata a julienne
1 cucchiaio di zenzero fresco grattuggiato
1 cucchiaino di olio di soia
1 cucchio di salsa di soia
1 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale
Il ripieno va preparato diverse ore prima e messo a marinare in frigo coperto con della pellicola trasparente. Per comodità è meglio saltare in padella il cavolo cinese prima di metterlo col resto del ripieno, questo per fargli perdere un pò dell'acqua di vegetazione.
Gli ingredienti per la pasta:
300 gr di farina 00
150 gr di acqua
8 gr di sale
Per preparare la pasta basta semplicemente impastare gli ingredienti molto bene, se avete una impastatrice potrete risparmire un pò di fatica, personalmente adoro impastre perciò lo faccio a mano (e sporco anche meno stoviglie ;)).
Anche la pasta ha bisogno di riposare, quindi va involta nella pellicola trasparente e lasciata a temperatura ambiente circa mezz'ora.
Quando tutto sarà pronto, se disponete di uno stampino per ravioli di dimensioni piccole, potrete usarlo e risparmiare tempo e pazienza, potete acquistarne un set da Dmail a € 5,99.
Occorre stendere la pasta bella sottile, taliare dei cerchi con il retro dello stampino per ravioli o con la bocca di un bicchiere abbastanza largo, stendere la pasta sullo stampino, adagiare un cucchiaino abbondante di ripieno al centro e chiudere lo stampo in modo che i lati del Gyōza si saldino. Le dosi del mio impasto fanno si che sia bello morbido e che i bordi si saldino in automatico ma se avete usato troppa farina per stendere la pasta può rendersi necessario inumidire i bordi della pasta perchè questi si saldino.
Una volta terminato di riempire i ravioli occorre scaldare molto bene una padella unta con dell'olio di semi. Quando la padella sarà ben calda adagiate i ravioli e fateli rosolare bene, quando iniziano a dorare sul fondo, versare 350/400 ml di acqua calda e coprire. Questo farà si che si sviluppi tantissimo vapore all'interno della padella, e che l'acqua inizi subito a bollire e produrre altro vapore. Quando l'acqua sarà completamente consumata i ravioli saranno cotti. Lasciateli risolare molto bene, il fondo deve diventare croccante e dorato.
Sollevare i Gyōza aiutandosi con una spatola e rovesciarli sul piatto da portata!
Si esatto, vanno serviti a testa in giù in modo che il fondo bello dorato sia in bella vista, perchè prima che con la bocca, devono essere mangiati con gli occhi! (^_^)
Potete mangiare i vostri Gyōza al naturale, in Giappone però vengono serviti con un intingolo ottenuto in questo modo:
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di aceto di riso
1 cucchiaino di zucchero
Personalmente aggiungo sempre anche dello zenzero fresco grattuggiato e un cucchiaio di mirin, scaldo il tutto fin quasi a bollire e poi lo metto sui Gyōza caldi!
Mamma mia, mi è venuta una fame!!!
Itadakimasu!
よい食欲
giovedì 4 marzo 2010
Dal Giappone con amore
In un blog come questo che si propone di parlare di bellecose (sempre tutto attaccato!) come non citare l'amore e il gusto per ciò che colpisce la vista, tipico del popolo Giapponese. Questa popolazione, ricca di storia sprofondata nelle radici del tempo è famosa in tutto il mondo per il proprio gusto estetico a volte addirittura esasperante.
Ebbene questo gusto estetico si trasporta anche in cucina dove chi di voi abbia avuto la fortuna di gustare dei piatti in un ristorante Giapponese o addirittura direttamente in Giappone, può testimoniare la maniacale cura per il dettaglio, l'accostamento di colore, la disposizione del cibo e la ceramica su cuiviene servito.
Quello che magari alcuni di voi ancora non sanno è che questo piacere misto a dovere esiste anche in versione "take away", ovvero il cibo da portarsi appresso quando si lavora anche in pausa pranzo, quando si va a scuola in lungorario, oppure quando si fanno delle gite e dei pic nic.
Le origini del "bento" vengono fatte risalire addirittura al periodo Heian (794-1182), con i primi "onigiri" (polpette triangolari di riso bianco) e con l'"hosii", riso cotto e poi essiccato per essere trasportato e mangiato in un secondo momento. Il bento sopravvive fino ai giorni nostri, anzi, impera in Giappone e da qualche anni sbarca in Italia dove trova terreno fertile anche grazie alla vita frenetica che prota le persone a consumare i propri pasti fuori casa.
Ciò che rende il bento speciale rispetto alla solita schiscetta che i nostri padri erano soliti portarsi a lavoro è appunto l'estetica, la bellezza dei contenitori prima di tutto. Si passa dai contenitori in legno laccato, opera di artigiani del posto, ai bento di nuova generazione, solitamente in materiale plastico e colorato, spesso recanti personaggi di manga e anime.
L'amore per la bellezza però si esprime anche nella disposizione artistica dei cibi che si mettono al suo interno, spesso arrivando a mascherarli da "altro" come ad esempio animaletti, fiori, frutta o scritte.
Questi sono alcuni bento preparati da me:
Online si trovano dei bento che sono delle vere e proprie opere d'arte, guardate qui che meraviglie:
Vi ho fatto venire voglia di avere un bento?
Ecco una serie di link interessanti:
Pazze Per Il Bento la prima vera community italiana a tema bento.
Just Bento una community internazionale con tante ricette e argomenti a tema bento (in inlgese)
From Japan With Love altro sito dove fare shopping di bento ma non solo (in inglese)
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